Questa newsletter, al mercoledì, ormai si sa, aguzza la vista per scorgere nuovi film italiani (e talvolta internazionali) all’orizzonte delle sale cinematografiche.
A sto giro mi concedo la possibilità - spero interessante - di parlare delle piattaforme di streaming. SVOD - TVOD - AVOD.
Perché se i cinema stanno rivivendo (finalmente e giustamente) il brivido di un ripopolamento entusiasmante, mi sono chiesto come stanno le piattaforme di streaming? Mi faccio spesso queste domande, quasi esistenziali.
SVOD sono letteralmente Subscription Video On Demand ovvero l’utente paga un canone fisso a cui corrisponde una quantità di video disponibili.
Amazon Prime, Now Tv, Sky, Dazn, Hulu, Paramount +, Disney+, Rakuten Tv, Apple Tv, Mubi, Infinity, Tim Vision (ce ne sono altre) e Netflix.
TVOD Transactional Video on Demand ovvero l’utente acquista un singolo contenuto. Per esempio CHILI, la piattaforma di streaming italiana meritevole di una parentesi tutta sua, Apple Tv e Amazon Prime. Ovviamente anche di Tvod ce ne sono altre.
AVOD Advertising Video on Demand fondamentalmente sono gratuite, purché prima di premere play l’utente si guardi qualche spot. Youtube, RaiPlay e tutti i player delle tv via cavo.
Questo preambolo è funzionale a spiegare l’andamento odierno delle piattaforme. Due delle maggiori stanno cambiando la loro indole, passando da una tipologia a un’altra. Spiego meglio.
Netflix da essere la piattaforma Svod per eccellenza sta pian piano diventando una piattaforma Avod: l’utente paga un canone più basso continua ad usufruire dei contenuti, ma si sorbisce un po’ di pubblicità. Bingo per il Sig. Netflix perché incassa due volte sullo stesso abbonamento.
Prime Video piattaforma Svod del più grosso store online (responsabile di martoriare i vendor privati, perché li obbliga ad abbassare i prezzi sfidando la legge del profitto) sta diventando una piattaforma Tvod. Recentemente qualcuno mi ha detto, «uso Prime così noleggio quello che voglio vedere. Perfetto.» Giusto.
Lontano da me qualsiasi giudizio, ciascuno di noi è libero di utilizzare la piattaforma che meglio si confà ai propri bisogni. Ma questi cambiamenti denunciano sicuramente qualcosa. Che la sala stia facendo tremare i big dello streaming? O che gli abbonamenti sono diminuiti e quindi sperano che abbassando il prezzo aumenti il numero degli abbonati? Ho trovato altre risposte, alla fine della newsletter. 😝
Chili è un’esperienza tutta italiana e apparentemente fallimentare. È stata la prima piattaforma Tvod a nascere, nel 2012; ricordo che si collezionavano i buoni validi a guardare un film facendo benzina alla Q8 e, l’anno del lancio della piattaforma, si trovavano nelle uova di Pasqua. La società per azioni è cresciuta negli anni contando anche sull’apporto di grossi distributori cinematografici (Warner Bros, Paramount, 20th Century Fox), poi il calo e oggi? I siti la danno ancora in deficit profondo, nonostante la richiesta di un corposo aumento di capitale. Ha senso? Ci sono state le dimissioni di uno dei creatori e la vendita al prezzo simbolico di 1 euro della testata online “The Hot Corn” (sempre legata a Chili) a Santo Versace e Gianluca Curti di Medusa (produzione audiovisiva); Chili è anche responsabile - al 49% - del fallimento di It’s Art, la piattaforma della cultura italiana pensata all’epoca del Covid e definitivamente cassata da Giorgina Meloni1. Dal 2022, però, i contenuti di Vativision sono su Chili. E questa è una notiziona: Vativision era una piattaforma di streaming del Vaticano, per i fedeli. Altissima fedeltà.
🙏🏻
In realtà ogni paese ha una sua tipicità.
In Italia le big dello streaming sono ancora Netflix e Prime Video seguiti da Disney+.
In Uk va moltissimo Apple Tv che incorpora Paramount+. In Francia? Sono già avanti e Iliad (francese) propone un abbonamento flat con Canal+ Disney+ Netflix e Prime.
In Giappone è boom Netflix.
La fonte di questa immagine è Just Watch, probabilmente la risposta a tutto quello che vi blocca davanti allo schermo ogni sera. Cosa vediamo?
Ormai siamo diventati tutti degli abili scrollatori digitali, ma incapaci di scegliere. Just Watch ci dice dove vedere cosa. Praticamente è un immenso catalogo digitale.
Chiunque nutrisse ancora dubbi sull’utilità di questa newsletter spero sia stato ripagato e suggerisca l’iscrizione ad altri, perché più siamo e meglio stiamo, parafrasando il grande Renzo Arbore.
Buon Sanremo!
A martedì.
https://www.engage.it/media-industry/in-liquidazione-itsart-la-netflix-della-cultura-italiana-.aspx